Frustini, scudisci e quirt

Altre bacchette

Miracoli della tecnologia: nel XXI secolo non e piu necessario essere esperti ebanisti per poter fustigare degnamente il proprio sub. Si possono trovare bacchette ottime e praticamente indistruttibili nei negozi di articoli sportivi, sotto forma di aste per frecce e astine per aquiloni. I modelli piu comuni sono in alluminio o in fibra di carbonio: quest'ultima ha caratteristiche di peso, resistenza e flessibilita paragonabili a quelle del miglior cane classico.

Attenzione a non fare confusione con la fibra di vetro, che e altrettanto flessibile ma tende a spezzarsi all'improvviso formando schegge affilate. Per questo stesso motivo conviene usare le canne da pesca in fiberglass solo per le battute alla trota, anche se le canne "nude" potrebbero sembrare oggetti da fustigazione ideali.

 

Frustino o scudiscio

Uno degli strumenti verberatori piu diffusi - se non altro perche venduto un po' ovunque - e il frustino da equitazione, piu propriamente noto come scudiscio. Strutturalmente parlando e una normale bacchetta (di noce americano o plastica) ricoperta di pelle, nylon o altre fibre, con un'impugnatura dotata di laccio - perche non cada a terra mentre si cavalca - e una linguetta montata all'estremita, che si chiama 'slapper' come le palette per sculacciare e si comporta esattamente nello stesso modo.

Un frustino tipico misura 75 cm e si puo usare in due modi: colpendo solo con lo slapper oppure con tutta la lunghezza (ma in questo caso tanto vale usare una verga vera e propria). Come "cattiveria" uno scudiscio e normalmente piu morbido e quindi di gran lunga piu sopportabile del cane o degli altri tipi di bacchetta.

Il modello di frustino piu raffinato, ma non necessariamente piu comodo, e quello da caccia. Si tratta di un oggetto un poco piu lungo e rigido, con un'impugnatura a "L" che veniva usata per agganciare e muovere i cancelli delle grandi tenute di caccia senza scendere da cavallo. Al suo esatto opposto si trova il modello da borsetta, in plastica fluorescente e telescopico per poter essere ripiegato e nascosto.

 

Bacchetta caudata

Avete presente la perfida Signorina Rottenmeier di Heidi? La bacchetta caudata e lo strumento tradizionale delle istitutrici teutoniche, probabilmente perche, pur essendo piu maneggevole e leggero del cane, riesce a sferrare colpi di una certa severita.

Si tratta di una verga di legno rigido lunga circa 40 cm e spessa 2, che sfoggia di solito un'impugnatura in pelle con laccetto per tenerla appesa al polso. All'estremita sono fissate una o due striscioline di cuoio da una decina di centimetri con cui si colpisce il bersaglio. La rigidita del manico permette di dirigere lo strumento con precisione, mentre la parte piu flessibile moltiplica la velocita del movimento solo dove serve.

 

Staffile o quirt

Lo staffile e concettualmente simile alla bacchetta caudata, ma il corpo principale dello strumento e semirigido, formato da un "tubo" di strisce di cuoio intrecciate riempito con pallini di piombo per migliorarne il bilanciamento. A questo e fissato uno slapper lungo circa 35 cm, composto di solito da due lingue di cuoio piuttosto pesante.

Quirt da equitazione (sin.) e da cani (dx.)

Gli staffili sono nati per l'addestramento di cani e cavalli: sono piuttosto diffusi negli Stati Uniti, dove vengono chiamati 'quirt' [quert] e usano - ovviamente - pelle di bufalo. I modelli da equitazione sono lunghi una settantina di centimetri, mentre i dog quirt arrivano al metro di lunghezza e montano slapper piu morbidi.

In ogni caso si tratta di uno strumento abbastanza pesante che, usato senza eccessiva foga, scalda a lungo il bersaglio pur non lasciando segni.

 

Nerbo di bue

Questo oggetto di leggendaria severita ha la caratteristica di avere una particolare origine anatomica. Si tratta infatti del pene disseccato per salatura di un toro, che viene tirato e ritorto durante la lavorazione. Il risultato e uno strumento di un'ottantina di centimetri, molto elastico e praticamente indistruttibile. La sua triste fama e dovuta all'irregolarita della superficie, che ne rende il morso particolarmente doloroso.